Palazzo Barberini e Galleria Corsini: insieme per l’arte.

Un museo e due gallerie, oltre cinquemila opere d’arte che spaziano dai quadri alle sculture fino ad arrivare alle arti decorative, in un percorso che si snoda tra i secoli, più precisamente dal Duecento al Settecento.

TheEveryPlace vi conduce alla scoperta delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, un luogo incantevole, di norma fuori dalle tradizionali rotte turistiche che prediligono musei più celebri e affollati ma che nulla ha da invidiare agli altri poli museali. Partiamo da Palazzo Barberini.

La storia antica di Palazzo Barberini.

Palazzo Barberini prende il nome da colui che lo ha desiderato e che ha posto le basi per la sua edificazione, Papa Urbano VII Barberini, che per realizzare il suo palazzo barocco chiama a raccolta tre tra i più importanti architetti del Seicento (Carlo Maderno, Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini) e per decorarlo si affida a pittori come Andrea Sacchi e Pietro da Cortona.

Il palazzo nasce come reggia della famiglia Barberini, tanto che ne è il cuore il Salone di rappresentanza, affrescato con “Il Trionfo della Divina Provvidenza” da Pietro da Cortona e simbolo più che tangibile del potere dei Barberini. Tra i simboli del palazzo ci sono, poi, i due scaloni: lo Scalone d’onore e la Scala elicoidale, opere rispettivamente del Bernini e del Borromini, che qui gareggiano per imponenza e perfezione.

La storia moderna delle Gallerie.

La storia moderna delle Gallerie Nazionali di Arte Antica inizia nel 1949, con l’acquisto, da parte dello Stato italiano, di Palazzo Barberini dagli eredi della famiglia: il 1953 coincide con l’apertura al pubblico e con l’unione del Palazzo alla Galleria Corsini, già parte della Galleria Nazionale di Arte Antica dal 1895.

Non solo arte: Palazzo Barberini resta, fino al 2018, anche la sede del Circolo Ufficiali delle Forze Armate ed è solo nel 2022 che si conclude l’allestimento della collezione permanente che ufficializza la piena assegnazione del Palazzo alla esclusiva funzione museale.

Oggi quarantadue sale, tra il piano terra e il piano nobile, ospitano capolavori dell’arte italiana ed europea dal 1200 al 1700, con opere, tra gli altri, di Caravaggio e Raffaello.

I tesori nascosti di Palazzo Barberini.

Giuditta e Oloferne di Caravaggio, La Fornarina di Raffaello, l’Annunciazione di Filippo Lippi, La Maddalena penitente di Guido Reni: la lista di capolavori presenti all’interno delle 42 sale, come dicevamo, è corposa e molto affascinante. I nostri occhi, però, si sono posati su un’opera apparentemente meno celebre ma di grande impatto scenografico ed emozionale, che vogliamo farvi scoprire con noi: La Velata (vestale Tuccia) di Antonio Corradini.

La Velata.

In marmo, alta oltre due metri, La velata è un’opera che abbaglia e stupisce. La si guarda per la prima volta e si è quasi costretti a fare un passo indietro, per poi avvicinarsi di nuovo, osservarne i lati, guardare meglio, ancora.

Un velo sottile e impalpabile, con molte pieghe che sembrano danzare, un piuma leggera che avvolge e lascia intravedere le forme femminili di una Vestale. Nell’antica Roma le Vestali erano un ordine sacerdotale con il compito di mantenere sempre acceso il fuoco del tempio di Vesta. Avevano l’obbligo assoluto di castità, e Tuccia, protagonista dell’opera, venne accusata ingiustamente di non averlo rispettato, rischiando di essere sepolta viva. Si salvò proprio con l’aiuto della dea Vesta, superando quella che sembrava una prova impossibile, raccogliere le acque del Tevere in un setaccio.

La scultura riporta alla mente il capolavoro del Cristo velato di Giuseppe Sanmartino conservato a Napoli e in pochi sanno che fu proprio Antonio Corradini a modellare il bozzetto in terracotta Del Cristo velato: purtroppo morì nel 1752 e l’opera fu poi realizzata da Sanmartino ma il legame appare ora più che evidente.


Concludiamo la nostra visita virtuale alle Gallerie Nazionali Barberini Corsini segnalando che fino al 28 luglio 2024 cinquanta opere provenienti dalla Galleria Borghese saranno ospitate nel piano nobile di Palazzo Barberini: capolavori di Antonello da Messina Sandro Botticelli, Rubens, Tiziano, renderanno ancor più ricca una collezione immensa, che conquista al primo sguardo. Vi diamo appuntamento al prossimo viaggio che vedrà come protagonista la seconda metà delle Gallerie: Galleria Corsini.

Per le informazioni aggiornate su aperture, biglietti e orari speciali visitare il sito web delle Gallerie qui.

Credits foto: Gallerie Nazionali di Arte Antica Barberini/Corsini.