Viaggiare nel mondo: Fiji, Samoa e Tonga.

Prosegue la nostra esplorazione intorno al mondo: nella scorsa puntata avevamo lasciato Martin alle isole di Palau, oggi lo ritroviamo diretto alle isole Fiji. Il racconto della sua nuova avventura vi lascerà di stucco: buon viaggio!


In viaggio verso le Fiji.

Il mio viaggio intorno al mondo è proseguito verso est fino alle Fiji, ma con una deviazione. Anche se partivo da Palau e le Fiji da lì distano solo 5.500 km (dunque 7 ore di volo diretto), alla fine ho viaggiato per 11.000 km e impiegato ben 31 ore di volo per raggiungere la mia destinazione. Come già detto, molte isole del Pacifico sono estremamente remote e hanno collegamenti aerei molto limitati: per arrivare alle Fiji sono dovuto quindi passare da Manila e Hong Kong perché era l’unica opzione disponibile per raggiungere la mia destinazione.

Inoltre, la permanenza all’aeroporto di Palau mi ha riservato un’altra sorpresa. Sono arrivato lì due ore prima della partenza, mi sembrava più che sufficiente per un aeroporto così piccolo, e mi sono reso conto da subito che il banco del check-in era quasi completamente deserto. Ho pensato che forse si sarebbe riempito più tardi e ho scherzato con l’addetta al check-in dicendole che probabilmente ero il primo passeggero. Con mia grande sorpresa mi ha risposto che in realtà ero l’ultimo e che tutti gli altri avevano già fatto il check-in. Sono stato molto fortunato che il volo non fosse in overbooking, altrimenti sarei stato davvero nei guai perché avrei dovuto attendere tre giorni per il volo seguente.

Mi sono imbarcato per Manila e il tragitto è stato tranquillo, peccato che le pratiche dell’immigrazione filippina abbiano invece richiesto quasi due ore. Sono arrivato all’hotel dell’aeroporto alle 3 del mattino, per poi svegliarmi alle 6 in vista dell’imbarco per il mio volo mattutino per Hong Kong. Quando accadono queste cose ci si rende conto che viaggiare a volte può non essere così divertente e senza sforzi come la maggior parte degli influencer per esempio vorrebbe farci credere.

Quando il mio volo da Hong Kong alle Fiji è partito, ero estremamente stanco e mi aspettavano altre 10 ore di volo. Fortunatamente l’aereo non era pieno e ho potuto partecipare a un’asta per accaparrarmi un posto in business class a basso costo. Sono stato fortunato e la mia offerta è stata accettata. Avevo davvero bisogno di dormire e lì ho anche incontrato un membro del Parlamento delle Fiji, seduto accanto a me.

Tra spiagge mozzafiato, templi e mercati colorati.

Dopo l’arrivo alle Fiji, ho preso la mia auto a noleggio e ho iniziato a esplorare l’isola principale di Viti Levu. È un’isola grande dalla natura mozzafiato. Anche passeggiare per Nadi, la seconda città più grande delle Fiji, è stato piuttosto interessante. Si possono vedere mercati in fermento e anche un grande tempio indù. Le Fiji hanno una comunità molto numerosa di indiani etnici e si può sperimentare l’autentico cibo e la cultura indiana, e poi le persone sono molto amichevoli e rilassate. La maggior parte della costa di Viti Levu è protetta da una vasta barriera corallina, quindi non ci sono molte spiagge dove è possibile nuotare. Una di queste è Natadola Beach, dove si trovava il mio hotel.

L’incantevole bellezza delle Samoa.

Ho continuato poi il mio viaggio a Samoa e all’isola di Upolu. È il tipo di isola che tutti sogniamo: natura rigogliosa, tutto ricoperto di alberi e fiori, montagne e spiagge bellissime. Samoa non è molto turistica, ma sono disponibili alcuni hotel di alta qualità, a prezzi molto più bassi di quelli che si pagherebbero in altre isole più conosciute. È un luogo perfetto per rilassarsi e godersi sia la splendida natura che le spiagge. Dopo il tramonto si può ammirare il cielo più bello e pieno di stelle: l’inquinamento luminoso è quasi inesistente e quindi le stelle sono molto più visibili su queste isole remote.

Anche la gente è molto cordiale e probabilmente qui si trova il più alto numero di chiese, in rapporto alla popolazione, rispetto al resto del mondo.

Nel regno di Tonga.

La mia successiva destinazione è stata l’isola di Tongatapu, nel Regno di Tonga: Tongatapu non è la tipica isola del Pacifico che si potrebbe immaginare. Innanzitutto perché l’isola è completamente piatta, e non ci sono colline o montagne. In secondo luogo perché non ha molte belle spiagge. Se siete, quindi, alla ricerca di una vacanza al mare, dovete visitare qualche altra isola di Tonga. Tuttavia, Tongatapu è l’isola principale e quella in cui vive la maggior parte della popolazione. Ha una capitale vivace e alcune interessanti attrazioni: una di queste è la roccia dello Tsunami, una roccia gigante in mezzo alle palme da cocco, completamente estranea all’ambiente circostante. La leggenda narra che questa roccia sia stata posta lì da un gigantesco tsunami, da cui ha preso poi il nome.

Ho effettuato tutte le mie visite turistiche e i trasferimenti dall’aeroporto con un autista locale che mi è stato consigliato dal mio hotel. Quando ho usufruito del servizio per la prima volta, sono rimasto molto sorpreso da quanto fosse giovane l’autista: sembrava un ragazzino delle scuole superiori. Inoltre, ho notato un uomo seduto sul sedile posteriore dell’auto che all’inizio mi ha lasciato perplesso. Nel momento in cui ho avuto modo di conoscerli meglio, ho appreso che il proprietario dell’attività era proprio l’uomo seduto dietro: aveva il diabete e purtroppo di recente gli era stata amputata una gamba, così suo figlio ora guidava l’auto per aiutare il padre.

Molte isole del Pacifico hanno tassi di obesità e diabete molto elevati, tra i più alti al mondo, persino più degli Stati Uniti, ad esempio. È estremamente triste perché queste popolazioni mangiavano cibi sani e naturali prima dell’arrivo dell’Occidente. Successivamente il cibo spazzatura, che è stato introdotto nelle isole, si è rivelato un’arma mortale per queste comunità.

Il mio viaggio a Tonga si è concluso con un bellissimo tramonto prima di tornare alle Fiji: continueremo da qui il nostro viaggio intorno al mondo. 


Consiglio di viaggio:

se potete partecipare a un’asta per un posto in classe business, una buona strategia è offrire il 5% in più rispetto all’offerta minima. Ad esempio, se l’offerta minima è di 500 USD, potete offrire 525 USD. L’ho fatto spesso e probabilmente nell’80% dei casi ho ottenuto l’upgrade. Non è necessario fare offerte più alte.